Gianni Clerici: lo scrittore, il poeta, il giornalista

Nuova edizione.

Nel 2010, Veronica Lavenia e Piero Pardini avevano allestito un interessante volume sulla figura di Gianni Clerici, in occasione dei suoi ottant’anni. Una vera e propria biografia autorizzata, che il protagonista gradì a tal punto da inserirvi lui stesso una sezione in cui si raccontava in prima persona. Nell’ottobre 2022 è stata realizzata una nuova (doverosa) edizione per rendere omaggio al poliedrico personaggio, scomparso nel giugno antecedente. Il libro ha mantenuto lo stesso titolo: Il cantastorie instancabile – Gianni Clerici lo scrittore, il poeta, il giornalista. Un’opera divisa in tre parti, quasi a differenziare e caratterizzare i vari periodi della fecondissima produzione di Clerici, oltre che della sua ricchissima personalità.

Primi passi nello sport.

Non si tratta della cronologia dei fatti e degli episodi della sua vita. Vengono invece descritti gli avvenimenti che hanno riguardato la crescita umana di Gianni Clerici, sportiva e professionale. Un po’ ovunque si fa cenno alla sua carriera di tennista, dalle buone prestazioni e dai buoni risultati (abbandonata anzitempo per motivi di salute). Se ne evidenzia a più riprese la voglia di creatività, il gusto letterario, il desiderio di scrivere e raccontare. Il vivo interesse per l’attività agonistica e le spiccate doti di narratore. Ecco spiegato il suo avvicinamento al giornalismo. Con l’iniziale collaborazione alla Gazzetta dello Sport, e successivamente (e più a lungo) con Il Giorno e Repubblica, nelle rispettive sezioni sportive. E soprattutto nelle pagine relative al tennis, sport a cui Clerici ha consacrato il suo impegno e la sua vita.

«Scrittore prestato al giornalismo».

La prima parte del libro è dedicata all’enorme e vario lavoro di letterato da parte di Clerici. La sua penna ha toccato ogni genere, dal racconto alla poesia, dal teatro al romanzo, alla saggistica. Riscuotendo approvazioni, consensi, conferme. Assicurandosi l’apprezzamento e l’amicizia di colleghi illustri e affermati quali Gianni Brera, Mario Soldati, Giorgio Bassani. Lo stesso Italo Calvino ebbe a dire di Clerici che si trattava di «uno scrittore prestato al giornalismo», facendo intendere che i suoi articoli (in totale più di settemila!) erano ben altro che semplici cronache… Il lettore, spinto dalla curiosità, potrà opportunamente accostarsi ai testi di colui che era considerato il maggior esperto mondiale di tennis. Primo fra tutti il suo 500 anni di tennis, ancor oggi pietra miliare della letteratura sportiva.

Dediche e riconoscimenti.

Il cantastorie instancabile prosegue con la sezione centrale in cui viene presentata una sorta di autobiografia: Clerici, in dialogo con gli autori, racconta se stesso con la consueta arguzia e ironia. L’ultima parte del volume è ancor più familiare e confidenziale. Il curatore Piero Pardini propone tante voci di estimatori, amici, colleghi (di sport e di giornalismo), che hanno voluto ricordare sinteticamente la genialità, la versatilità, la simpatia di Gianni Clerici. Mettendo in luce il suo essere stato antesignano, caposcuola, maestro in tutti gli ambiti in cui ha esercitato la sua arte e la sua scrittura. Le testimonianze sono quelle di Davide Azzolini, che gli riconosce di avere inventato un modo tipico di raccontare il tennis. Troviamo poi gli elogi di Philippe Bouin e Bud Collins (a dire che la sua fama si era spinta anche al di fuori dell’Italia), Stefano Meloccaro, Giorgio Di Palermo, Fulvio Scaparro, Stefano Semeraro, Roberto Perrone. E l’entusiasmo di Ottavio Missoni, Lea Pericoli, Nicola Pietrangeli (come Clerici – unici due italiani – iscritto all’International Tennis Hall of Fame). Naturalmente c’è anche Rino Tommasi, con cui il protagonista ha commentato numerosissime partite di tennis per la televisione. Particolarmente curiosa è la dedica di Pietrangeli, famoso tennista degli anni ’60, in cui ricorda le “cinque vite” di Gianni: giocatore, ex giocatore, giornalista, telecronista, scrittore. Un uomo che è diventato leggenda perché ha nobilitato lo sport e lo ha reso ancor più attraente. Trasformandolo in epica e poesia.

Post scriptum.

Un applauso sia agli autori, per non aver dimenticato una simile personalità, sia alla Casa Editrice Le Lettere per avere riproposto – in occasione della sua scomparsa – il loro scritto che ne ripercorre la vicenda umano-sportiva e artistica. Peccato solo per la maldestra impaginazione tra la fine della seconda e l’inizio della terza parte, che priva il lettore di molte righe dal probabile prezioso contenuto. La copia in nostro possesso purtroppo presenta questa disattenzione. Siamo certi che prossime ristampe o riedizioni sapranno adeguatamente porvi rimedio.

Perché leggere Il cantastorie instancabile di Veronica Lavenia e Piero Pardini:

per conoscere (o approfondire ancor più la conoscenza) di un gigante del giornalismo sportivo; per essere invogliati ad accostare la sua intera produzione letteraria.


Titolo: Il cantastorie instancabile
Autore: Veronica Lavenia e Piero Pardini
Editore: Le Lettere
Anno: 2022
Pagine: 158

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