Personalità e carriera di una stella del basket

Fluttuare di informazioni.

Dario Costa, nel suo libro Steph Curry, gioia e rivoluzione, non poteva essere più completo e dettagliato. La biografia dell’immenso cestista afroamericano offre argomenti e spunti unici. La sua carriera è un’inarrestabile escalation di successi e di record, ottenuti mostrando una professionalità seria e sobria al tempo stesso. Nonostante i trionfi, la popolarità e la ricchezza via via accumulata. Gli appassionati di basket hanno ben presenti le strepitose gesta di questo campione assoluto della NBA, sotto i riflettori di tutto il mondo ormai dal 2009. Per chi sa già, questo libro sarà come rivivere le imprese di Curry, ritrovandone il gioco e il valore. Per tutti gli altri, l’opera di Dario Costa potrà rappresentare l’incontro con un eccezionale uomo di sport e la scoperta delle motivazioni che lo hanno guidato lungo il percorso sportivo. Il giornalista bresciano, grande esperto della materia e convinto ammiratore del protagonista, ce lo presenta come a ondate: tredici intensi capitoli, quasi un ritmato fluttuare di informazioni, resoconti, episodi relativi all’avventura dell’atleta. Qui per l’appunto riproposta a 360 gradi, sottolineandone l’evoluzione e la maturazione dal punto di vista tecnico, caratteriale, mediatico e di marketing. 

Figlio d’arte… da affinare.

Un figlio d’arte (il padre Dell fu ottimo giocatore NBA, negli anni Ottanta e Novanta) ma non propriamente un predestinato, dato il suo fisico “normale” e il suo modo docile di porsi. Ma a dispetto del suo candore e di una certa fragilità corporea – le caviglie gli hanno dato non poco filo da torcere, costringendolo spesso a soste forzate – l’etica lavorativa ereditata dal padre (più che il desiderio di emularlo) ha favorito Steph nell’affrontare duri allenamenti e mettere in campo una grande voglia di migliorarsi. Oltre che una forte ambizione tesa a completare il proprio corredo tecnico, affinando la propria evoluzione e la propria trasformazione: da tiratore ossessivo a playmaker, da finalizzatore del possesso offensivo della squadra a creatore di gioco e portatore di palla. Curry non ha avuto fretta di arrivare in NBA, facendosi prima conoscere a livello di college e questo aveva finito per destare qualche perplessità, nei dirigenti delle società professionistiche. Come dire: colui che sarà ritenuto il miglior tiratore di sempre sembrava non essere bravo abbastanza… Il suo sforzo e il suo impegno è stato proprio quello di dimostrare il contrario, e diventare molto più dello specialista dei tiri da tre punti. Steph ha intensificato la preparazione, allenato muscoli e cervello, si è dedicato ad esercizi su tutti gli aspetti del gioco.

NBA ma non solo.

Finché è approdato ai Golden State Warriors, nel 2009. Il resto è storia, del basket e sua personale. Grazie a chi ha creduto in lui, a persone speciali e allenatori come Mark Jackson e Steve Kerr. Grazie soprattutto a Joe Jacob e Peter Guber, i proprietari subentrati nella gestione della squadra con importanti investimenti – con Curry punto fermo e cardine di ogni loro operazione – volti a progettare vittorie, sviluppo societario, innovazione, marketing. Riservando per lui fama, gloria, ricchezza. E accompagnandolo in una carriera esaltante, con una progressione clamorosa. Il numero 30 è però sempre rimasto se stesso: un ragazzone dal sorriso disarmante, ancorato ai valori della propria fede cristiana, esempio di sportività e fair play. Icona di solidarietà, coinvolto nelle lotte a favore di uguaglianza e giustizia sociale, e di fattivo impegno politico mediatico. Attivista, testimonial, filantropo. Stella della NBA e dell’altruismo. Creatore di holding a cui fanno riferimento progetti per il supporto di talenti sottovalutati e trascurati del basket e del golf; promotore di iniziative improntate all’inclusività, alla formazione, all’educazione dei ragazzi disagiati. Lasciando una traccia positiva nel proprio ambiente professionale e sociale.

Rivoluzionarie coniugazioni.

Unico anche nel riuscire a raggiungere, divertendosi, importantissimi traguardi e altissimi livelli di rendimento. Coniugando gioia e competizione, leggerezza e concentrazione, semplicità e grandezza. E, allo stesso modo, talento personale e priorità del collettivo, ricchezza e solidarietà. Un fenomeno particolare nel monolitico mondo dello star system. Schiettezza e spontaneità, autenticità e naturalezza: questi i colpi vincenti di un fuoriclasse tanto celebrato. Che sia questa la sua (vera) “rivoluzione” di non predestinato e di sottovalutato?

Perché leggere Steph Curry, gioia e rivoluzione di Dario Costa:

perché approfondisce la storia di Steph Curry a tutto tondo, sotto tutti gli aspetti, in maniera godibile anche per chi la conosce già.


Titolo: Steph Curry, gioia e rivoluzione
Autore: Dario Costa
Editore: 66thand2nd
Anno: 2023
Pagine: 233

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