Una raccolta di scritti dello storico telecronista

Telecronista principe.

Al limite del ricordare è un’opera che i curatori, Cesare Borrometi e Pino Frisoli, dedicano a Nando Martellini in occasione del centenario della sua nascita, avvenuta nell’agosto 1921. Un lavoro da ricercatori e archivisti, da profondi esperti della TV. Un libro poderoso di quasi cinquecento pagine, che però non deve intimorire il lettore che vi si accosta, sia per l’impostazione agile e coinvolgente, sia per l’immediata simpatia e il vivo interesse che Nando Martellini, storico radio-telecronista, ancora suscita tra i tifosi. Una sessantina di brevi capitoli disegnano la storia del calcio italiano (a livello di club e di nazionale) e ricostruiscono la carriera di colui che venne riconosciuto come “il principe dei telecronisti”. Con tutta la sequenza delle gare da lui commentate, la progressione della sua professionalità e della sua crescente popolarità: anni e anni di sport raccontato e vissuto da protagonista… indiretto.

Giornalista e scrittore.

Forse qualcuno si stupirà nel ritrovare un Nando Martellini giornalista e scrittore, dopo averlo magari ascoltato in tante cronache di partite di campionato, di coppe e dei Mondiali. La “voce del calcio”, calda, garbata e piacevole, viene qui riproposta attraverso le tante considerazioni espresse sul settimanale Radiocorriere TV e nei vari commenti apparsi su alcune riviste sportive. Ne esce un’accurata antologia – che ripropone decine e decine di articoli, oltre alle pagine più significative del suo libro Da Messico a Messico (via Madrid) – in cui si evidenziano la grande preparazione di Martellini, il suo equilibrio e la sua competenza. Lo stile, in linea col suo modo di essere, è sempre elegante, essenziale, pacato. Anche quando si tratta di esprimere giudizi, prendere posizione, rendere conto di situazioni difficili o scandalistiche. Come la disfatta dell’Italia ai Mondiali del 1966 o la delusione della finale persa nel 1970 in Messico; o ancora la reazione in mondovisione di Giorgio Chinaglia nei riguardi del ct Valcareggi, che lo aveva appena sostituito; il calcioscommesse, la tragedia dell’Heysel, la violenza negli stadi. Trattazioni trasparenti, oneste, oggettive; mai tendenti alla drammatizzazione o all’esasperazione, ma improntate alla chiarezza, alla ragionevolezza, alla moderazione.

Calcio “romantico”.

La lunga carrellata – presentata in successione cronologica – riguarda ovviamente anche i momenti esaltanti della nostra Nazionale. Su tutti “la partita del secolo”, Italia – Germania Ovest disputata allo stadio Atzeca nel giugno del 1970: «Che meravigliosa partita, ascoltatori italiani!», disse commentando la nostra rocambolesca vittoria. E lo storico trionfo della nazionale nel 1982 in Spagna, col suo triplice lapidario «Campioni del Mondo! Campioni del Mondo! Campioni del Mondo!». Il libro tratta poi il calcio italiano in generale. Sono molte le pagine in cui Martellini prende in esame i vari campionati sottolineando i punti di forza e le criticità di ogni squadra, formulando pronostici o auspici di conferme e di riscatti. L’esposizione corre sul filo dei ricordi. Legati a un calcio che Borrometi e Frisoli, i due curatori, definiscono “romantico”: non ancora condizionato dagli sponsor, non succube del business e non piegato alle esigenze televisive o agli obblighi mediatici. Ricordi relativi a generazioni di calciatori che si sono succeduti su un palcoscenico genuino e passionale: da quelli giovani e promettenti degli anni Sessanta alle nuove leve, più affidabili e vincenti. Ricordi di apparizioni, esplosioni e tramonti di tante stelle del panorama calcistico di casa nostra: giocatori, squadre, allenatori, dirigenti.

Equilibrio e rispetto.

L’unico percorso costantemente in ascesa e in avanzamento risulta essere proprio quello di Nando Martellini, che passa dalle esperienze radiofoniche a quelle televisive, dalle telecronache alla conduzione di programmi sportivi, e dalle conduzioni alla direzione del pool di colleghi giornalisti televisivi. Fino al pensionamento e oltre. Un quarantennio di presenza saggia e autorevole, equilibrata e composta, in un mondo abituato alla faziosità e agli eccessi. Una realtà, quella del pallone, che avrebbe tuttora necessità di una persona come l’indimenticato telecronista. Con quelle caratteristiche che appaiono anche sfogliando questo libro che lo ricorda e lo celebra. E come era realmente: schietto e rispettoso, preparato e discreto. Uomo gentile e rasserenante. Proprio come il suo modo di raccontare il calcio.

Perché leggere Al limite del ricordare di Nando Martellini:

per scoprire, o ricordare come si deve, una delle prime (e delle migliori) voci della televisione sportiva italiana; per ripassare, o riscoprire, pagine molto intense di storia del calcio, raccontate da chi le ha vissute in diretta.


 

Titolo: Al limite del ricordare
Autore: Nando Martellini (a cura di Cesare Borrometi e Pino Frisoli)
Editore: Oligo
Anno: 2021
Pagine: 463

1 commento

  1. MAx76 in 12/07/2023 il 10:07 am

    Come telecronista, con tutto il rispetto, ma non mi è mai piaciuto! Non era in grado di descrivere le azioni in tempo reale e silimitava ad annunciuare i nomi dei giocatori in possesso di palla….Pizzul era di un altra categoria!



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