Quando gli atleti parlano col corpo


Un libro unico?

Se mai vi siete interrogati sugli sgargianti tatuaggi dei calciatori e sui loro significati, c’è un libro che può offrirvi risposte affidabili. L’autore è Cristiano Riccio, uomo dalle mille vite: tifoso ultrà, emigrato, assistente di volo, titolare di un Wine Bar in Florida, genitore e prima di tutto ciò appassionato di calcio. Il suo testo d’esordio promette bene: Calcio, tatuaggi e… . C’è una prima volta per tutto e bisogna dare atto a Riccio di essere probabilmente un pioniere, nel suo piccolo: calcio e tatuaggi sono tra le principali manie italiane ma nessuno scrittore aveva pensato di unirle sotto lo stesso tetto -non in un libro perlomeno. Il seme del football è stato piantato dagli inglesi ad inizio Novecento, mentre i disegni sul corpo sono una tendenza più recente ma non meno dilagante, tanto che è diventato più facile incontrare una persona con almeno un simbolo addosso che senza.

Ad ogni segno un senso.

I tatuaggi sembrano un po’ una versione millennial dei vecchi diari: le persone si incidono emozioni, ricordi, messaggi e i calciatori non sono da meno. Anzi, il libro ci ricorda che da David Beckham in poi gli eroi della tv hanno sdoganato e diffuso questo modo di esprimersi, già tradizionale presso popolazioni ben più antiche. Cristiano Riccio “entra” nei tatuaggi di alcuni giocatori famosi e ne estrapola i contenuti. Lo schema è: presentazione del calciatore, mappa delle incisioni, scelta di un particolare simbolo, suo significato e rappresentazione grafica firmata in bello stile dall’autore stesso. Al grido di “dimmi cosa ti tatui e ti dirò chi sei”, Riccio cerca di ricostruire le motivazioni degli atleti dall’analisi dei loro tattoos. Il discorso si allarga con riferimenti storici e culturali molto interessanti, c’è spazio anche per cenni autobiografici (in appositi riquadri) e citazioni del calibro di Dante Alighieri e Calico Jack, il bucaniere che ha ispirato i film di Jack Sparrow.

Tatuaggi in curva.

Le ultime 14 pagine (sulle 88 totali) sono invece dedicate alla simbologia dei tatuaggi nel mondo delle tifoserie organizzate, che Riccio ha conosciuto per esperienza diretta. C’è un’introduzione storica cui segue una breve rassegna di famosi gruppi e capi ultra. Qui il tema si fa più delicato e sorgono domande diverse. Si parla ad esempio di “valori fondanti del movimento” e del “bello che esiste delle curve”: di sicuro una partita di calcio sarebbe diversa senza i sostenitori più caldi, ma pare sempre più difficile capire dove finisca quel “bello” e cominci il brutto. L’autore si schiera con chi “mette la squadra del cuore al centro della propria vita”, ma non è più così chiaro fino a che punto e a quale prezzo questi tifosi si vogliano spingere. Anche gli abituali scontri con la polizia, che Riccio ha vissuto di persona, fanno solo “parte del gioco”? A ciascuno la sua risposta; se non altro, Calcio, tatuaggi e… ha l’ulteriore merito di riproporre la questione dall’interno.

Perché leggere Calcio, tatuaggi & altre storie di Cristiano Riccio:

perché è una curiosa novità nel panorama della letteratura sportiva; perché contiene diverse “chicche” storiche; perché unisce due grandi passioni in un modo interessante.



Titolo:
Calcio, tatuaggi e….
Autore: Cristiano Riccio
Editore: Porto Seguro
Anno: 2019
Pagine: 88

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