Calcio. Una religione alla ricerca del suo dio – Manuel Vazquez Montalban
Manuel Vazquez Montalban e i cambiamenti del pallone
Un grande autore.
Questo piccolo grande saggio del 1998 si presenta con un nome che più generico non si può, Calcio, e un sottotitolo più aggressivo: Una religione alla ricerca del suo dio. Ma partiamo dall’autore: lo spagnolo Manuel Vazquez Montalban, nato a Barcellona nel 1939 e morto a Bangkok nel 2003. Professione: “scrittore”, altro titolo che richiede una specifica più marcata. Giornalista con laurea in filosofia e lettere, Montalban si è specializzato nel romanzo giallo con il suo detective Pepe Carvalho. Ha stretto amicizia col collega italiano Andrea Camilleri, che da lui ha preso spunto per dar nome al commissario Montalbano. Ha scritto la biografia del dittatore spagnolo Francisco Franco. Ha pubblicato raccolte poetiche, testi narrativi e saggi culinari. Nel 2009 i concittadini di Barcellona gli hanno dedicato una piazzetta, vicino alla sua casa natale. Insomma una figura di peso nella letteratura del Novecento e, non da ultimo, un grande tifoso di calcio e del Barça. Da questa passione nasce il libretto di cui sopra, breve (cento pagine e spiccioli) ma intenso, editore Frassinelli.
Svolte epocali.
Fosse un film lo consiglieremmo “ad un pubblico adulto”, perché il discorso coinvolge filosofia e politica applicate al pallone e potrebbe disorientare i lettori più giovani. La scrittura è spesso complessa e la comprensione di frasi e parole non sempre istantanea. Ma il contenuto risulta di grande attualità anche ad anni di distanza. Appena prima dei mondiali francesi (estate ’98), Montalban riflette su presente e futuro dello sport più seguito. Negli anni Novanta il calcio è stato definitivamente ghermito dai colossi dell’industria che l’hanno trasformato in un affarone planetario. La sentenza Bosman ha abilitato i trasferimenti a costo zero rivoluzionando il mercato dei calciatori, sempre più simili a prodotti commerciali. Orde di nuove figure hanno invaso i confini del gioco: imprenditori, agenti, teppisti. L’autore parla di «calcio bicefalo», a due teste: religione laica delle masse ed affare multinazionale. In mezzo a tali mutamenti, come preservare la vera essenza del football?
Il nuovo dio.
Ci vuole un nuovo dio, che sia eroe in campo e icona globale fuori. Quel dio che per tanti anni era stato Maradona. Nel 1998 però l’argentino si trovava al capolinea e allora fu il Brasile ad offrire un suo figlio prediletto: Ronaldo, il Fenomeno che ha trasportato il pallone nel nuovo millennio. Montalban lo osserva con curiosità e prudenza, chiedendosi se quel portento ancora bambino possa sostenere tutto il peso del ruolo assegnatogli. Dubbi che in una certa misura sono stati confermati dai fatti. Negli ultimi capitoli la riflessione si sposta sul versante filosofico e l’autore riporta i confronti con due ex atleti-intellettuali, gli argentini Jorge Valdano ed Angel Cappa. Con Valdano si parla di gioco “politicizzato”, ci sono tante citazioni e a dirla tutta si rischia di non capirci granché. Più abbordabile la teoria di Cappa che cerca di definire l’identità del nuovo calcio, chiamato a coniugare «l’innocenza ludica e il progresso scientifico». Per quanto non semplice da leggere, questo libro non si limita a riportarci indietro nel tempo ma aiuta a rivalutare con realismo uno snodo cruciale per la storia del pallone.
Perché leggere Calcio. Una religione alla ricerca del suo dio di Manuel Vazquez Montalban:
perché inquadra con realismo alcuni cambiamenti importanti nel mondo del calcio; perché inquadra i lati filosofici e politici del calcio offrendo spunti di riflessione; perché nell’edizione originale ha una copertina irrinunciabile (il Ronaldo su Rio della Pirelli).
Titolo: Calcio. Una religione alla ricerca del suo dio
Autore: Manuel Vazquez Montalban
Editore: Frassinelli
Anno: 1998
Pagine: 104