Chiacchierata con l’autore di  Viaggio in coppa d’Africa

Vincenzo Lacerenza, appassionato di calcio africano, scrive per Rivista Undici e nel 2016 ha pubblicato Alfredo Di Stefano. Vita e prodezze della Saeta Rubia. Assieme a Alex Alija Čizmić, anch’egli esperto di calcio del continente nero, hanno dato il via nel 2018 al sito Calcioafricano.com e pubblicato per Urbone Publishing nel 2019 il libro Viaggio in Coppa d’Africa, oggetto della nostra chiacchierata.

Com’è nata la vostra passione per il calcio africano? Da dove nasce l’idea del libro?
«L’idea del libro nasce dalla volontà di dare il là a una vera e propria narrativa in italiano sul calcio africano, originale e scevra da pregiudizi paternalistici, offrrendo un prodotto valido e approfondito a chi era interessato alla Coppa d’Africa. A guidarci, come potete vedere nell’esergo, è stata una delle massime più celebri dello scrittore nigeriano Chinua Achebe, a nostro modo di vedere molto significativa: “Finché i leoni non avranno i loro storiografi, la caccia sarà sempre e soltanto una celebrazione del cacciatore».

Date le poche fonti a disposizione, che tipo di lavoro avete svolto per produrre un testo del genere?
«Abbiamo reperito fonti principalmente in inglese e francese (articoli, libri, ecc.) e consultato giornalisti di quasi ognuno dei paesi coinvolti, a parte quelli di Guinea Bissau e Burundi, di cui non siamo riusciti ad ottenere i contatti. È stato un lavoro lungo e minuzioso, ma anche un viaggio appassionante nella cultura africana, non solo quella calcistica».

Qual è il personaggio più curioso di tutto il libro al quale siete più legati?
«C’è rimasta nel cuore soprattutto la storia di Saido Berahino, una vicenda per certi versi quasi hollywoodiana: ci sono dentro un’infanzia povera, un’esistenza stravolta della guerra civile, ma anche un’integrazione perfettamente riuscita con il nuovo mondo e un’ascesa calcistica frutto di un talento cristallino. La sua parabola di profonda sofferenza e successo ci restituisce ciò che significa vivere a contatto con veri grandi ostacoli e uscirne vincitori. È una storia struggente e, in un certo senso, a lieto fine che può offrire un punto di vista più realistico nel momento in cui ci lamentiamo di qualcosa».

L’aneddoto/episodio al quale siete più affezionati e perché?
«Direi William Troost-Ekong e l’appellativo di Oyinbo. Alex ha avuto modo di intervistarlo in Egitto e dalla conversazione è emerso come a volte sia complicato farsi riconoscere e accettare da una comunità/un popolo che non sa chi sei ma al quale tu senti di appartenere da sempre. Questo per Troost-Ekong è stato possibile attraverso il calcio.

Passando, invece, sulla storia, particolarmente interessante a livello socio-politico è stata l’esperienza del Real Republikans, un club di Stato voluto da Kwame Nkrumah allo scopo di unificare il Ghana dopo l’indipendenza, ma finito nel dimenticatoio alla stessa velocità con cui era stato partorito».

Cosa pensate della letteratura sportiva dei giorni nostri?
«Quello della letteratura sportiva è un settore in forte espansione. Ad essere mutata, rispetto a qualche anno fa, è soprattutto la percezione di questo genere tra i lettori: da un po’ di tempo la letteratura sportiva non viene considerata più come una sottocategoria letteraria, un tipo di “letteratura di serie B” da snobbare con leggerezza, ma si è vista riconoscere la dignità di genere letterario a tutti gli effetti, capace di raccontare la società attraverso uno strumento privilegiato come lo sport. Negli ultimi anni, grazie anche all’esportazione di un modello di racconto tipicamente americano, l’interesse verso questa branca della letteratura è letteralmente esploso: sono fiorite case editrici specializzate, premi letterari ad hoc e le emittenti sportive mainstream hanno cominciato a tappezzare i loro palinsesti con programmi di storytelling sportivo. C’è sicuramente ancora molta strada da fare per abituare il pubblico ad una dimensione culturale dello sport (soprattutto per quanto riguarda l’editoria cartacea mainstream, dove stiamo assistendo ad un involgarimento progressivo e costante dei contenuti a vantaggio del mero sensazionalismo), ma la direzione intrapresa è sicuramente quella giusta».


Per leggere la recensione al libro clicca qui.


Titolo: Viaggio in Coppa d’Africa. Storia del torneo + Guida all’edizione 2019
Autore: 
Alija Alex Čizmić, Vincenzo Lacerenza
Editore: 
Urbone Publishing
Anno: 
2019
Pagine: 
270

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