L’autobiografia dell’ex tennista italiana

RECENSIONE DI DAMIANO PETRALLI

Volontà indomita, impegno costante e soprattutto passione sfrenata. Eccole le qualità che sostanzialmente, pagina dopo pagina, traspaiono da questo libro autobiografico della tennista Francesca Schiavone. Grazie alla sua dialettica vivace e ad un lessico forbito ma semplice, si passa da un capitolo al successivo con piacevole scorrevolezza. E al contempo ci si sente coinvolti nel percorso descritto, sia che esso riguardi la carriera agonistica, il ruolo ricoperto dai numerosi altri personaggi che l’hanno plasmata (famiglia, amici, allenatori, medici e rivali) oppure ciò che è seguito a sogno realizzato.

Serenità dopo la tempesta.

La storia di Francesca si srotola utilizzando a più riprese il presente come punto di riferimento. All’inizio di più capitoli la ritroviamo in taverna in Franciacorta a gustarsi un’accesa cena con amici e parenti; una cena volta a consacrare la fine della battaglia che ha affrontato appena pochi mesi dopo il proprio ritiro: non più sport ma, proprio come sua madre poco prima di lei, una lotta interiore contro il tradimento del suo stesso corpo, paradossalmente sempre curato col massimo riguardo.

Tutto è possibile.

La Schiavone vive secondo questo mantra. E che si tratti di sport, salute o nuovi progetti, la sua personalità volitiva la spinge sempre avanti, facendo cooperare testa, cuore e spirito fino alla fine. Il tema centrale però rimane perlopiù il tennis. La predisposizione per tale disciplina viene rigorosamente illustrata, da quando giocava contro il portone del garage fino a vincere il grande Slam del 2010, un percorso appassionante costellato sia di gioia che di dolore, entrambi necessari a gustare una vittoria che, inaspettatamente, ha avuto anche l’effetto di una zavorra psicologica. E poi l’uscita di scena: arrivato il momento del passaggio di consegne, nel 2018 la 38enne Francesca annuncia la fine della propria carriera sportiva, decisione dura, ma giusta e assennata. Nessun ripensamento.
Unica pecca: a vederla nessuno direbbe che si tratta dell’opera di una tennista d’élite. Per quanto la copertina non dovrebbe essere usata per giudicare il libro, l’immagine scelta non rende alcuna giustizia alla Schiavone. Ci sarebbe voluto piuttosto il fotogramma di un bel rovescio (magari scontato ma di certo eloquente e d’effetto).

Perché leggere La mia rinascita di Francesca Schiavone:

consente di calarsi psicologicamente nei panni di una sportiva professionista e di assaporarne così le innumerevoli sfaccettature. Se consideriamo che il successo è solo la punta di un iceberg composto in realtà da sacrificio, fallimento, duro lavoro, dedizione e quant’altro, quest’opera vi consentirà di farvi un’idea delle innumerevoli e variegate emozioni che è necessario affrontare onde raggiungere la vetta. E soprattutto di come i vincenti, alla fin fine, diventano campioni perché disposti a fare ciò che i perdenti invece non farebbero: perseverare rimanendo convinti di riuscire.


Titolo: La mia rinascita
Autore: Francesca Schiavone
Editore: Mondadori
Anno: 2020
Pagine: 149

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