La grande rivolta del Pibe de Oro


A volte dev’essere veramente difficile riuscire a raccontare qualcosa che si è visto. Gli occhi vanno a una velocità diversa rispetto alla testa. E figurarsi il cuore, la pancia, le viscere. Quelle hanno una grammatica che la lingua non conosce, non può conoscere. Probabilmente è per questo che, a volte, le narrazioni più emozionali finiscono per risultare banali, scontate, finanche melense. Ma quando ci si riesce, quando si becca la congiunzione astrale giusta o, semplicemente, il filo dei pensieri correttamente abbinato alla mano, allora può uscire un libro come Maradona è amico mio, del giornalista e scrittore Marco Ciriello (edito da 66thand2nd nella collana “Vite inattese”, pp. 183).

Non è un libro su Maradona.

L’errore è pensare che sia un libro su Maradona. No, non lo è. È piuttosto un’autobiografia, quella dell’autore appunto, che come lancette dell’orologio della propria vita ha scelto Maradona, l’ultimo (forse l’unico?) re di Napoli, il bambino geniale, l’uomo dei chiaroscuri. Ciriello racconta la sua vita in brevi Polaroid di parole dove il Pibe de Oro permette di trovare sempre l’illuminazione giusta. E infatti non è un libro semplice. È “confusionario”, un po’ come Napoli, ma è anche spiazzante, come le giocate di Maradona in campo. Il racconto non segue una direzione precisa, sono quaranta capitoli contraddistinti solo da una città e un anno, ma piazzati a caso, in modo sparso, senza seguire la linea del tempo. Dall’infanzia si passa all’università, da Villa Fiorito a Dubai, poi a Buenos Aires, Napoli, Messico, Napoli, Sudafrica, Napoli. E la lettura corre dietro a questo tourbillon di luoghi, date e ricordi senza mai perdersi. Merito dell’emozionalità narrativa di Ciriello, che lascia da parte l’informazione per andare al nocciolo della questione. Il cuore, la pancia, le viscere.

L’importanza delle ombre.

Più che raccontare Maradona, si racconta cos’è stato (e cos’è ancora, per tanti) Maradona. L’uomo della provvidenza, l’incanto. L’estasi sublime, l’epifania di una vita. E tutto questo senza dimenticarne le ombre. Le ombre sono un elemento fondamentale di Maradona è amico mio, perché seguendole si può trovare quella linearità che invece manca nel racconto. Ciriello, ad esempio, è “l’ombra sociale” esatta di Maradona: nato in una famiglia borghese con fantastica terrazza su Napoli si trova a impazzire per un guaglione che arriva dalla periferia che più periferia non si può dell’Argentina. E poi ci sono le ombre di Maradona, che solo quando parla e quando ha un pallone tra i piedi pare trovare una sorta di purezza prima, che poi si perde invece nelle pieghe infami della sua vita fatta di eccessi di ogni tipo. Ciriello non sconta nulla al suo idolo: è tranciante nel descrivere gli atteggiamenti di Maradona, il rapporto del campione con Claudia (moglie storica), il Maradona allenatore. Eppure non può non amarlo, non esserne contemporaneamente affascinato e respinto.

Argentina-Inghilterra, Messico ’86.

E il calcio? Il calcio c’è, perché Maradona È il calcio. Bellissime, ad esempio, le pagine in cui Ciriello racconta e descrive la doppietta del 10 argentino all’Inghilterra a Messico ’86. Il gol di mano e il gol del secolo, per intenderci. Lì, in quelle due reti così diverse eppure così vicine, c’è tutto. Ma come si può descrivere il tutto? Ciriello usa parole, metafore, richiami, prosa e poesia, ricordi e istantanee. Ci mette, insomma, tutto ciò che un filmato non potrebbe mai metterci, riempie il vuoto che lasciano le immagini e lo fa con tale oggettiva bravura che alla fine, quando Maradona appoggia il pallone alle spalle di Shilton, potreste trovarvi senza fiato.

Ognuno di noi ha il suo Maradona.

Maradona è amico mio è un libro bello (sin dalla copertina, perché la casa editrice 66thand2nd ha fatto centro con il suo stile), dove ogni parola dà l’impressione di essere stata scelta prima di essere stata scritta. Non è facile, come tutti i libri che in qualche modo scavano oltre la superficie, e questo forse potrebbe allontanare chi, prendendolo in mano, si aspetta un’ode a Maradona. Ma quando si arriva in fondo, quando si arriva a quello sguardo e a quei pensieri di pagina 181, si sorride amaro. Perché Ciriello è tutti noi e Maradona è ciò che ognuno di noi ama così profondamente da fare fatica a spiegarlo. Da diventare un’adorabile ossessione.

Perché leggere Maradona è amico mio di Marco Ciriello:

perché per la prima volta un libro riesce a rompere il muro di esclusività che c’è tra Maradona e i napoletani e a portare nei meandri di quella complessa storia d’amore tutti quanti.



Titolo:
 Maradona è amico mio
Autore: Marco Ciriello
Anno: 2018
Editore: 66thand2nd
Pagine: 183

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