Marcel Hirscher – Alex Hofstetter
La biografia ufficiale dell’ex sciatore austriaco
Marcel Hirscher è stato il più grande sciatore di tutti i tempi. Quanto ha dimostrato fra il 13 marzo 2006 e il 17 marzo 2019, rispettivamente inizio e fine della sua leggendaria epopea in Coppa del Mondo, spinge in secondo piano persino il record di vittorie di Ingemar Stenmark, la poliedrica onnipotenza di Hermann Maier e l’impudente talento di Alberto Tomba. Qualche numero: 8 Coppe generali consecutive, 12 coppe di specialità, 3 medaglie olimpiche e 11 mondiali, 67 vittorie in Coppa del Mondo. Statistiche da capogiro, impregnate dell’ineluttabile e quasi prepotente dominio tecnico e fisico con cui, ogni qual volta gettava le punte dei suoi Atomic giù dai cancelletti di partenza di tutto il mondo, allibiva avversari e tifosi. Una figura del genere non poteva che diventare, terminata la carriera, un ghiotto boccone per qualsiasi biografo sportivo. A cimentarsi per primo nel tentativo di raccontare il “G.O.A.T.”, come gli acronimi anglofoni tanto di tendenza vogliono, dello sci alpino è stato Alex Hofstetter, più che affermato cronista del Circo Bianco che ha raccontato le imprese di Hirscher fin dalle sue prime curve per le migliori testate austriache. Il grande merito di Hofstetter è stato lavorare non a due teste e quattro mani con il diretto interessato (impostazione che va per la maggiore quando si tratta di biografia sportiva) ma raccogliendo ricordi, pensieri ed emozioni di tutte le figure che sono state più vicine a Marcel nell’arco della sua vita: da coach Mike Pircher a papà Ferdl (il baffo più famoso del Circo Bianco), da “Froisi”, il guru dei muscoli di Hirscher, all’inseparabile compagna di vita Laura. Il risultato finale è ottimo, ma… c’è un “ma”. Vediamo nel dettaglio.
Poco Hirscher, molto Marcel.
Il libro non vuole essere un ripercorrere e rivivere i momenti sportivamente più significativi della carriera di Hirscher; questi sono l’ovvio sfondo, il pretesto per scoprire l’uomo Marcel che si celava dietro l’apparente, chirurgico cyborg che con freddezza e determinazione quasi artificiali annichiliva qualsiasi tentativo di ostacolare la sua ascesa al successo. Leggiamo allora, con stupore, di un’umanità docile e umile, di un fuoriclasse assoluto capace di stare ai vertici dello sci mondiale per un decennio perché ha la certezza di potersi guardare alle spalle e trovarle ben coperte da una famiglia straordinaria e da un gruppo di professionisti che ha deciso di legare con nodo doppio il suo destino professionale al proprio. Le pagine scorrono dunque leggere tra un aneddoto e l’altro (da brividi i retroscena dell’affaire Zagabria del 2012), tra gustose curiosità (sapevate che Hirscher e Anna Fenninger erano compagni di classe a scuola?) e delicate testimonianze di vita famigliare. Un grande merito dell’autore, in questo riuscitissimo dialogo fra cronaca e dietro le quinte, è di essere quasi del tutto assente: poche righe per collegare virgolettati dei protagonisti, asciutti fatti e aneddoti, una scelta che al tempo del più sfrenato storytelling, dove lo spazio è sistematicamente occupato perlopiù dallo sfiancante tentativo dei narratori di trasmetterci l’emozione che loro hanno deciso dobbiamo provare, merita profonda gratitudine. Non sempre l’austerità di fonte mitteleuropea vien per nuocere.
Un libro per soli appassionati.
Come dicevamo, c’è un “ma”, e riguarda l’essere di fronte a un libro che può essere gustato e apprezzato solo se si è appassionati di sci. Non solo: probabilmente chiunque decidesse, da inesperto dell’ambito, di approcciarsi al Circo Bianco scegliendo giustamente di leggere del più grande di tutti i tempi, correrebbe il forte rischio di annoiarsi e di lasciar perdere. Un fatto che ha due sostanziali ragioni: da un lato, Hirscher non si può dire abbia un temperamento, una storia extrapista e un’aneddotica alla Diego Armando Maradona, o anche solo alla Bode Miller, per restare in tema; da un altro lato, l’autore dà per scontato che chi legge abbia idea di cosa significhi per un austriaco gareggiare a Schladming, di cosa accada quando una pista viene barrata, del perché sull’ovovia della Streif ci siano notai che fanno firmare scarichi di responsabilità, dell’importanza del lavoro di uno sciatore sui materiali (o anche solo di cosa voglia dire «lavorare sui materiali»), e via dicendo. Chiunque manchi di questi presupposti con ogni probabilità abbandonerebbe la lettura dopo pochi capitoli, ed è un vero peccato trattandosi della biografia di un atleta che ha dominato uno sport per quasi un decennio.
Nota finale di plauso, grandissimo plauso, alla Mulatero Editore, che con quest’opera inaugura la collana Circo Bianco dedicata ai grandi campioni dello sci: in un panorama, quello dell’editoria sportiva, che sembra ignorare completamente l’esistenza dello sci alpino e dei suoi straordinari protagonisti, specie se internazionali, un’iniziativa del genere non può che essere accolta con un sonoro «Finalmente!».
Perché leggere Marcel Hirscher. La biografia ufficiale.
Perché c’è un uomo dietro al robot, ed è una scoperta affascinante; perché è stato uno dei più grandi atleti di tutti i tempi e non può rappresentare una lacuna nelle testa e nella libreria di ogni appassionato di sport che si rispetti.
Titolo: Marcel Hirscher. La biografia ufficiale
Autore: Alex Hofstetter con Stefan Illek e Michael Pircher
Data di pubbl.: 2020
Editore: Mulatero Editore
Pagine: 304