Calcio, identità e ossessioni della Pulce argentina

La responsabilità dell’identificazione.

Ha tessuto un prezioso arazzo Fabrizio Gabrielli. Il suo Messi è un intreccio biografico composto di molti elementi e di alta cultura. Citazioni, opinioni di colleghi giornalisti, considerazioni raccolte dai tanti protagonisti, riproposizioni di termini argentino-spagnoli che inquadrano e vivacizzano il racconto di Leo Messi. Un libro che ne rappresenta la vita, la carriera, la maturazione. Indagando, contestualizzando, effettuando collegamenti e approfondimenti. Non si tratta di un semplice racconto cronologico degli eventi, ma di una immersione nelle vicende, un’introspezione della personalità, una disamina accurata di fatti, persone e momenti di sport. Ripercorsi attraverso l’evolversi della grandezza di un indiscutibile fuoriclasse, tra i più forti calciatori della storia. Inutile dire che i colori predominanti di quest’opera sono l’azzurro e il bianco, il blu e il granata: la nazionale argentina e il Barcellona. È in queste squadre che Leo ha svelato la sua classe purissima e la sua immensa genialità. Il Barcellona era Messi e Messi era il Barcellona. E la stessa equazione, ad un certo punto, è finita per valere anche per la Seleccion argentina. Interdipendenze assolute e pesanti responsabilità. Forse fin troppo opprimenti per lui.

Genio dirompente.

Fabrizio Gabrielli non è solo un competente estimatore della “Pulce”: nutre un vero e proprio sentimento di venerazione nei suoi confronti. Lo osserva con sguardo estatico, quasi rapito dal tipico modo in cui il calciatore esprime il proprio gioco e dalla modalità di interpretare il proprio ruolo di leader. Silente, timido, poco mediatico. Ma dirompente, trascinante, decisivo in campo. Nel suo lavoro “speleologico”, come egli stesso lo definisce, l’autore descrive con appropriatezza la grazia delle giocate di Messi e il genio che da esse sprigiona. Le racconta, le tratteggia, le esalta. Dribbling deliziosi, tocchi delicati, frenate repentine, ripartenze spiazzanti. Punizioni spettacolari, movimenti imprevedibili, manovre incantevoli. Tutto cesellato con lo slancio del cronista e l’entusiasmo del tifoso ammaliato. Intento a esporre il repertorio balistico di Lionel: le sue gemme, le partite clou, le imprese significative e le azioni travolgenti. Non semplicemente raccontate, ma ancor più nobilitate perché rivestite di letteratura. Il calcio di Messi proposto con arte e come arte.

“Adultolescenza”.

Apprezzabile lo sforzo dell’autore di non trascurare nessuno degli aspetti della vita del giocatore, da quelli più noti e classici a quelli meno risaputi. Dalla decisiva spinta dei nonni verso il pallone fin da piccolissimo, alle difficoltà ormonali della crescita; dall’inserimento presso La Masia dei blaugrana, al carattere chiuso ed egocentrico, alla fase dell’“adultolescenza” (fantastico neologismo!). Con quali compagni, allenatori, presidenti (di club e in nazionale) ha legato alla perfezione – con rendimenti stratosferici e risultati trionfali – e con quali invece è entrato apertamente (o sottilmente) in conflitto? Le risposte sono qui ampiamente documentate. Come anche il curriculum di vittorie, gol, premi, palloni d’oro. Evidenziando come li abbia raggiunti, entrando nelle dinamiche dello spogliatoio e in quelle societarie. Illustrando l’iniziale diffidenza della tifoseria argentina, i rapporti con Maradona – mentore, mito e allenatore -, le delusioni e le soddisfazioni, finalmente anche in nazionale. Il commiato dal Barça.

Dov’è Messi?

Troviamo in questo libro una narrazione degli eventi e del personaggio certamente intrisa di compiacimento e di devozione, ma anche di oggettività e di senso critico. Gabrielli, a proposito dell’esperienza di Messi nel PSG, scrive con chiarezza il suo pensiero, convinto com’è che sia stata una scelta sbagliata da tanti punti di vista, ovviamente spiegati e argomentati. A suo dire Leo si è perso, imboccando la strada di un futuro simile ad una strettoia che sembra portarlo ad una sorta di spegnimento. Il “campioncino” esile e fragile, che ci aveva meravigliati per la capacità di superare barriere di ogni tipo, sembra essersi smarrito. Non vuole chiedere più niente a se stesso e non è più sicuro di avere ancora qualcosa da dare altri: né spettacolo, né magie. Né, tantomeno, audacia. 

Perché leggere Messi di Fabrizio Gabrielli:

perché si tratta di una biografia e di un’opera letteraria insieme; perché il fuoriclasse argentino appare in tutta la sua luce e al tempo stesso nella sua fragilità; perché la sua vita e la sua personalità sono scandagliate a fondo.


Titolo: Messi
Autore: Fabrizio Gabrielli
Editore: 66thand2nd
Anno: 2022
Pagine: 294

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