Viaggio nella storia di uno dei più grandi tennisti di sempre

«Sono davvero orgoglioso della mia longevità, anche perché in tutta la mia carriera non hanno fatto altro che ripetermi che col mio modo di giocare non sarei durato a lungo. Invece la mentalità e la passione mi hanno garantito di restare a lungo competitivo».


L’impresa era ardua già in partenza pure per un vate come Vincenzo Martucci. Descrivere infatti un atleta, un campione, una leggenda sportiva vivente mentre la sua carriera è ancora in corso richiede della genialità e anche della sana follia. Inoltre se il soggetto in questione agisce all’interno dell’universo tennistico e ha come Virgilio formativo un membro della propria famiglia, il paragone con la Bibbia della letteratura sportiva, quell’Open del duo Agassi-Moheringher uscito nel 2011, rischia di compromettere il giudizio sul lavoro della nota penna della rosea. Rafael Nadal non è un semplice protagonista, è un universo, una supernova che si è abbattuta nel mondo dello sport: da qualunque lato lo si indaghi si aprono migliaia di frammenti ugualmente ricchi ed interessanti. Martucci sceglie di condensare in 140 pagine tanti temi, forse troppi, racchiudendoli in 10 brevi capitoli che raccontano di Rafa, dello zio Toni (prima e importante guida dell’atleta delle Baleari), dell’amore per la terra rossa, delle rivalità e del suo fisico troppo fragile. Insomma piccoli anfratti che fanno comprendere una storia d’amore verso la racchetta, ma che necessitano maggiori approfondimenti per non far sì che molti passaggi risultino semplici uscite accennate. Leggere Nadal-L’extraterrestre se non si è appassionati di tennis rischia di essere difficile e lo stesso formato del libro è una via di mezzo che non valorizza appieno le pur belle immagini purtroppo in bianco e nero poste in ciascun capitolo.

Terraiolo a chi?

Martucci non cerca una biografia del fenomeno maiorchino, ma dettaglia la sua personalità e la sua professionalità setacciando la carriera sportiva del più grande re della terra rossa che il tennis abbia mai partorito. Proprio la terra rossa è la costante del libro: il giornalista della Gazzetta dello Sport continuamente ci tiene a confutare con dati, partite e dichiarazioni, personali e di avversari, la tesi che riduce Nadal ad un atleta formidabile, dotato di resilienza fuori dal comune e fenomenale su una sola superficie. Non si diventa 12 volte re del Roland Garros puntando solo sull’atletismo, l’esplosività e la potenza: il palmarès dello spagnolo, se ce ne fosse bisogno riproposto a conclusione del libro, testimonia tutta la sua grandezza e ciò viene ulteriormente confermato dalla sublime capacità di ritornare sempre in auge a seguito di importanti malanni fisici. La capacità costante di migliorarsi, unita alla guida a 360° dello zio Toni (valorizzato anche da un capitolo intero dedicato), ha portato Rafa a conquistare la bellezza di 19 slam ed in ognuno di questi c’è stato qualcosa di unico e di innovativo che Martucci non esita a sottolineare.

Amici-Nemici.

Trova inevitabile spazio l’amore-odio con Roger Federer: la famosissima Fedal che anch’essa meriterebbe un libro a parte. Più che una rivalità sul campo, dove lo spagnolo (soprattutto nelle finali degli Slam) primeggia sull’elevetico con un netto 14-10, la loro storia è quella di due opposti che si attraggono, di due fenomeni che sembrano necessitare l’uno dell’altro, nonostante Federer sia più vecchiotto e nonostante la rivalità più combattuta in termini di punteggio sia tra Rafa e Djokovic. Qui Martucci sembra voler prendere le parti del protagonista del libro quasi come se fosse un clichè vedere Nadal come il “cattivo” che combatte contro Federer il magnifico. Pare che l’obiettivo dell’autore sia quello di spazzare via il clichè del tecnico vs l’agonista alfine di cogliere in tutto e per tutto l’essenza di due atleti meravigliosi che grazie alla loro rivalità hanno toccato vette mai raggiunte. Sembra allo stesso tempo una banalità ed un clichè, ma mai come dalle pagine del capitolo su Roger e Rafa l’unico paragone possibile che viene da fare è quello tra Leo Messi e Cristiano Ronaldo. La Fedal ed il Roland Garros sono solo alcune delle portate del banchetto sulla storia di Rafa che è presente interamente nel libro, ma che alla fine lascia un po’ di amaro in bocca quasi come se il personaggio lo si continui ad ammirare ma non lo si conosca per davvero del tutto.

Perché leggere Nadal. L’extraterrestre di Vincenzo Martucci:

perché tutti vorremmo avere uno zio Toni che ci stimoli e ci motivi così tanto, anche a costo di farci fare molteplici bagni nel ghiaccio.


Titolo: Nadal. L’extraterrestre
Autore: Vincenzo Martucci
Editore: Kenness Publishing
Anno: 2019
Pagine: 143

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