‘O Maè – Luigi Garlando
Storia di Judo e camorra
Destino segnato.
Per Filippo, quattordicenne nato a Scampia, il destino è già segnato. Il padre è in prigione, e il fratello Ninja è il migliore a riscuotere “quelli che non pagano” per conto del boss della camorra Tony Hollywood, lavoro che gli permette di mantenere il fratello e la madre, una donna fragile e stanca. Anche Filippo, in qualità di sentinella anti-retata, riesce a guadagnare qualcosa dal boss, e non potrebbe esserne più felice: non tutti i ragazzi della sua età possono permettersi un nuovo paio di scarpe firmate ogni mese, e non importa quello che dicono i suoi insegnanti riguardo all’importanza della legalità (le poche volte che si presenta a scuola). L’unico docente verso il quale prova un certo rispetto è Raul, l’insegnante di musica che ha captato il talento musicale del ragazzo e gli fa lezioni private di pianoforte. Ma a Filippo questo non basta: ha bisogno di riempire la sua giornata con piccoli furti in compagnia dei suoi migliori amici, in attesa di diventare come il fratello, suo unico idolo.
Zio Bianco.
Ogni famiglia si sa, ha una pecora nera. Nel caso di quella di Filippo, però, la pecora è bianca: lo zio Antonio, detto Bianco perché panettiere, è un uomo onesto e leale che non ha mai voluto far parte del clan di Hollywood. Nonostante questo difettuccio, gli vogliono tutti bene, soprattutto Filippo. Per questo, quando Bianco decide di portarlo a conoscere Gianni Maddaloni, detto ‘O Maé, decide di accontentarlo.
Clan Maddaloni.
La palestra del maestro di judo è l’unico luogo a Scampia che combatte attivamente la camorra, offrendo ai ragazzi una possibilità di trovare una via di uscita dall’illegalità: addirittura, suo figlio Pino è riuscito a vincere l’oro alle Olimpiadi del 2000. Il primo impatto è negativo per Filippo, ma decide di provare, assetato di vendetta. Imparare qualche mossa letale di judo potrebbe essere un’arma segreta per ridare le botte che ha ricevuto qualche giorno prima da un gruppetto di ragazzi più grandi di lui. Per cui, quando ‘O Maé esordisce dicendo “oggi impariamo a cadere”, pensa che stia scherzando. E invece non sa che il judo parte da un rispetto incondizionato per l’avversario, ed ha alla base un codice di regole, le stesse che costituiscono il “clan Maddaloni”.
Vivere è combattere.
Dopo una prima lezione in cui non ha fatto che cadere sul tatami, Filippo giura che non metterà più piede in quella palestra. Eppure, una serie di persone, eventi e circostanze lo porteranno suo malgrado a tornarci di continuo, offrendogli un’alternativa alla via che sembrava essere già tracciata per lui. Al pari di un combattimento di judo, la strada di Filippo sarà costellata da cadute e avversari, tra cui quello più temuto: se stesso. Ma non sarà solo in questo percorso, e gli esiti saranno sorprendenti e definitivi.
Un grande scrittore
Luigi Garlando, conosciuto dai piccoli come l’autore della collana della Piemme “Gol!” e dai grandi come il giornalista della “Gazzetta dello Sport”, è anche autore di libri per adolescenti che affrontano i temi più disparati, uniti da una crescita e un cambiamento radicale del protagonista. Nel caso di questo libro, il fil rouge è il bisogno di affermarsi da parte di un ragazzo cresciuto in un ambiente in cui l’unica via sembra essere quella dell’illegalità. Nuove prospettive gli si apriranno grazie all’incontro con Maddaloni, ma la decisione finale spetterà a lui. Un libro come questo costringe il giovane lettore a mettersi nei panni del protagonista, facendolo crescere e riflettere.
La scrittura – scorrevole ma ricca di dettagli – e la rappresentazione realistica dei personaggi, rendono il libro avvincente e adatto a essere letto e amato a partire dai 12 anni.
Perché leggere ‘O Maè – Storia di Judo e camorra di Luigi Garlando:
perché Garlando ci racconta una storia fatta di dolore, impegno e voglia di riscattarsi e costruirsi un futuro migliore.
Titolo: ‘O Maè – Storia di Judo e camorra
Autore: Luigi Garlando
Editore: Piemme
Anno: 2014
Pagine: 198
bel libro lo consiglio a tutti
bellissimo libro…. peccato che non lo ho letto
molto bello lo consiglio a tutte le persone che praticano uno sport
bellissimo
Stupendo
Carino però alcune parti noiose
Io l’ho letto ma non ho capito se con Ginevra come è finita male o bene
C’è un trama piú corto?
Voglio piangere,la mia scuola me lo ha assegnato e io non ci ho capito nulla,mi sparo.
è un bellissimo libro,personalmente leggendo i commenti lasciati da altri lettori mi è dispiaciuto per il fatto che molti non hanno capito bene la trama,lo consiglierei a tutti.
bel libro ma significato non comprensibile
Ma,abbastanza bello
Stupendo non ti aspetti mai cosa succederà
Bellino
ci sta un pò noioso in alcuni parti
no proprio no
Molto molto bello lo consiglio.
È un bel libro, alcune parti sono un po’ noiose specialmente per le persone che come me non amano il calcio ma da un buon insegnamento anche se non è molto semplice da comprendere.
Molto bello mi è piaciuto moltissimo
Libro molto bello ,solo non ho capito chi ha rapito Aldo Moro
Decisamente bellissimo!
Questo è un libro di questo ragazzo che ancora non capisce che la Camorra non è una cosa su cui scherzare, perché sta in gioco la tua vita: un passo falso e ti ammazzano
Entrando nel Clan Maddaloni si sistema un po’ le idee, al contrario di suo fratello Carmine che all’inizio era contrario.
Libro consigliato per tutti!
Chi vuole giocare a brawl?