L’incredibile storia di Alfonsina Strada

RECENSIONE DI LORENZA COEREZZA


Più veloce del vento
è la storia di Alfonsina Strada, una donna che ha avuto il coraggio di sognare un futuro diverso da quello che era già stato scritto per lei a Fossamarcia, frazione di un piccolo comune in provincia di Bologna, dove abitava con la sua famiglia. Ingabbiata in un groviglio di regole imposte, Alfonsina si sente fin da piccola diversa dalle sue coetanee e dalle donne del paese. Gli schemi della società in cui vive le stanno stretti: vuole correre, divertirsi, scoprire nuovi spazi, conoscere cosa c’è fuori da Fossamarcia, ma tutto il paese sembra serbare per lei solo critiche e rimproveri, tranne il fedele amico d’infanzia Iacopo. Persino in famiglia non viene capita: fin dalla nascita il suo essere femmina viene visto, soprattutto dal padre Carlo, come una maledizione: in una famiglia di umili origini le braccia forti di un figlio sarebbero state fondamentali per lavorare la terra. “Fonsina” cresce forte e robusta, ama andare a scuola, dopo le lezioni aiuta il padre nei campi, tornata a casa ricama e cuce insieme alla madre Virginia. Ma quando Carlo torna a casa con una bicicletta usata Alfonsina intuisce che quella macchina (come veniva allora chiamato quello strano groviglio di ferro che teneva insieme due ruote sottili) sarebbe stata parte della sua vita.

L’impresa del Giro.

In un tempo in cui il ciclismo è uno sport per soli uomini, Fonsina salta in sella a una bici scassata e con grande determinazione, imparando a non farsi abbattere dalle critiche e dagli insulti di molti (giornalisti e sportivi), riesce a mostrare il suo talento e a farsi spazio nella storia del ciclismo. È la prima e unica ciclista donna che, nel giugno del 1924, si presenta alla sede della Gazzetta dello Sport per iscriversi al Giro d’Italia. Da sempre criticata per la sua passione – sarà così anche durante il Giro – tappa dopo tappa riesce a conquistare la simpatia di numerosi tifosi. E c’è un piccolo aneddoto che lo testimonia: lungo l’Aquila-Perugia, in una tappa che sembrava inaffrontabile le si rompe il manubrio e un gruppo di fans spedisce cinquecento lire alla Gazzetta per la sua campionessa. Fonsina aggiusta il manubrio ma parte di quei soldi li indirizza al manicomio dove è ricoverato il marito.

La libertà su due ruote.

Cosa è la bici per Alfosina? Non sono solo due ruote e un telaio di acciaio ma anche l’occasione di inseguire quel vuoto che sentiva dentro, ogni volta che la madre le parlava del suo futuro. È la possibilità di viaggiare, di correre come il vento, sempre più lontano, fino a quando le gambe reggono e c’è un orizzonte da raggiungere. La bici per lei significa sentirsi viva.

L’autore del libro, Tommaso Percivale, ci fa conoscere la storia di questa grande ciclista, che fin da ragazzina ha voluto sfidare le regole di un mondo in cui i desideri e le emozioni si rifugiavano dietro la grande maschera del galateo e non avevano spazio per mostrarsi. Una donna che ha inseguito la sua passione con impegno e sacrificio e si è fatta spazio in un mondo in cui a dominare erano gli uomini, e le donne sembravano non avere il diritto di sognare.

Perché leggere Più veloce del vento di Tommaso Percivale:

perché la campionessa dai capelli ricci e sempre spettinati ci insegna che quando passione e determinazione si incontrano nessun ostacolo può fermare il realizzarsi di un sogno.


Titolo: Più veloce del vento
Autore: Tommaso Percivale
Editore: Einaudi Ragazzi
Anno: 2016
Pagine: 208

2 commenti

  1. abdul in 08/03/2021 il 10:07 am

    bello è come me pazzerello



  2. hasta la vista babi in 04/09/2023 il 9:04 am

    brom brom gasto gasato bello e come me pazzerello



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