Socrates raccontato a fumetti

Premessa d’obbligo: Socrates. L’immortalità della rivolta è l’ennesima perla targata Becco Giallo, una delle case editrici italiane più originali e coraggiose degli anni 2000. Dal “Graphic Journalism” alle biografie fino alle pubblicazioni Unplugged: ognuna di queste categorie racchiude gioielli troppo spesso passati inosservati agli occhi del pubblico. Il consiglio è d’obbligo: fate un giro sul loro catalogo e troverete altri volumi dedicati a personaggi dello sport. 

«Io cercavo la felicità, non i soldi».

Racconteremo così Socrates. Con le sue citazioni, prima di tutto. Perché sono il miglior modo per capire non solo il giocatore, ma il libro stesso. Un’opera sorprendente. Non un fumetto tout court, ma mai come in questo caso siamo di fronte ad un vero e proprio romanzo illustrato, a suo modo psichedelico sia nelle immagini che nella scrittura. 

«Noi calciatori siamo artisti, e gli artisti sono gli unici lavoratori che hanno più potere dei loro capi».

I due autori, Marco Gnaccolini e Cosimo Miorelli, hanno perfettamente illustrato e raccontato Socrates, al secolo Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira. Hanno saputo cogliere non solo l’essenza dell’uomo e del calciatore, ma anche l’impatto emotivo che ha avuto sul popolo brasiliano. Lui e l’incredibile epica della Democracia Corinthiana. In un Brasile che viveva sotto dittatura, questo manipolo di eroi del Corinthians (famosa squadra di San Paolo) cambiò completamente le carte in tavola, rivoluzionò il modello classico di gestione sportiva e societaria e propose al mondo un nuovo modo di affrontare il futebol.

«La Democracia Corinthiana è stata l’unica cosa importante della mia carriera, tutto il resto sono stati calci al pallone»

Ma cosa fu, esattamente, la Democracia Corinthiana? Un tentativo di rivoluzione sociale utilizzando il calcio, il mezzo perfetto per avvicinare facilmente e velocemente un popolo intero che, in quel momento storico, viveva sotto una terribile dittatura militare. Socrates e gli altri fecero saltare il banco: non esisteva più nessuna differenza fra i giocatori e la società, tutti valevano uno, ogni decisione veniva presa mettendola ai voti, lo spogliatoio che diventa una sorta di parlamento. Fu socialismo applicato al pallone, ma con il sogno neanche troppo nascosto di farlo diventare un modello reale per il Brasile del futuro.

«Se la gente non ha il potere di dire le cose, allora io le dirò per lei. Il mio ideale è un socialismo perfetto, dove tutti gli uomini abbiano gli stessi diritti e doveri, una concezione del mondo senza potere».

Socrates e gli altri eroi della Democracia Corinthiana fecero proprio questo. Furono la voce di un popolo oppresso, furono uno dei mezzi per cercare di “rivoluzionare” il Brasile. Il calcio, con quel Corinthians, assunse un ruolo diverso, non più banalmente uno sport o una semplice passione, ma finalmente fu il mezzo per unire un popolo, il futebol che diventa un grimaldello per iniziare a scardinare la dittatura militare che opprimeva la nazione.

La puntata di Rabona dedicata alla Democracia Corinthiana.

Sul campo, la squadra raggiunse due titoli nazionali e una finale persa con il Santos. Ma mai come in questo caso i risultati hanno un’importanza minore rispetto all’impatto sociale di questa incredibile avventura. Nel 1984 saltò l’emendamento “Dante de Oliveira” per l’elezione diretta del presidente del Brasile: Socrates, coerente con quanto dichiarato in una intervista, lasciò il Corinthians per andare alla Fiorentina. L’anno dopo si chiuse anche l’epoca della Democracia Corinthiana.

Perché leggere Socrates. L’immortalità della rivolta di Marco Gnaccolini e Cosimo Miorelli:

perché ci aiuta a capire che «Il calcio si concede il lusso di permettere che vinca il peggiore. Non c’è niente di più marxista o più gramsciano del calcio». Parola di Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira.


Titolo: Socrates – L’Immortalità della rivolta
Autore: Marco Gnaccolini – GK e Cosimo Miorelli – CZM
Editore: Becco Giallo
Anno: 2020
Pagine: 128

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