La vicenda umana di Béla Guttmann

«È il calcio che è fantastico, e meraviglioso di suo. Un fenomeno che ti trascina, ti soggioga se vuoi. Pretende ma restituisce. Il calcio. È lui il protagonista, al centro della mia vita, come di quella di tuo padre, poiché io, tuo padre e molti altri al calcio tutto dobbiamo». Con queste parole, pronunciate da uno dei tre protagonisti del libro, si conclude il romanzo sportivo scritto da Paolo Frusca su Béla Guttmann, l’allenatore illusionista del titolo. L’autore non è nuovo a questo genere di narrazione, avendo già contribuito a due opere simili come L’ultima estate di Berlino, opera che tratta delle Olimpiadi del 1936 scritta affiancando Federico Buffa, e Notturno Jugoslavo. Romanzo di una generazione, lavoro svolto assieme ad Emanuele Giulianelli e che tratta le commistioni tra il calcio e la guerra balcanica degli anni ‘90. Questa volta Frusca lavora da solo a quello che, a giudicare dalle prime pagine, è sempre stato un argomento di grande interesse proprio perché in grado di racchiudere al suo interno moltissimi temi: l’Austria di Sindelar e Meisl, l’Ungheria di Puskas ed ovviamente le vicende incredibili passate dallo stesso Guttmann, uno che sembra proprio avere vissuto centinaia di vite. Ne viene fuori un romanzo efficace che svaria con chiarezza all’interno della carriera di Guttmann, giocatore prima e allenatore poi straordinario, e del contesto in cui la sua storia si sviluppa, l’Austria tra la prima e la seconda guerra mondiale.

Il vincente espediente letterario.

La vicenda trattata vive dei fatti che un Béla Guttmann malato racconta nel 1978 a Martin Kudlacek, figlio di un suo grande amico d’infanzia e giornalista sportivo di punta in Austria. Come per il romanzo sul calcio in Jugoslavia, anche all’interno di Una casacca di seta blu l’autore pone in relazione con l’allenatore protagonista alcuni personaggi immaginari: entrambi i Kudlacek sono infatti creazioni dell’autore che aiutano in maniera semplice e interessante a passare al setaccio la vita di Guttmann. Grazie infatti alla genuina curiosità del giovane Kudlacek, totalmente ignorante in tema calcistico, l’allenatore descrive con fare commosso e coinvolto la storia sportiva e personale di Matthias “Cartavelina” Sindelar, campione del calcio austriaco e centro nevralgico del gioco della nazionale allenata dal genio di Hugo Meisl. Allo stesso tempo Frusca fa parlare l’abile capacità oratoria dell’altro protagonista fittizio, il giornalista Willi Kudlacek, che descrive l’eleganza imponente dei dribbling di Cesare Maldini e le bravate compiute da Guttmann, assieme ad Arpad Weisz, nel ritiro della nazionale olimpica alle Olimpiadi del 1924. Il tutto assume una decisa scientificità con i precisi rimandi che l’autore pone alla fine di ciascun capitolo: infatti in tutte le occasioni dove viene descritta con dovizia di particolari una partita di calcio “vissuta” dai protagonisti, Frusca riporta il tabellino del match.

Il contesto drammatico.

Il libro non ha la pretesa di ricostruire con precisione maniacale tutti i fatti della carriera di Guttmann (per quello rimandiamo all’altrettanto preciso lavoro svolto da David Bolchover), ma essendo un romanzo sportivo permette di guardare in maniera più leggera ad un periodo storico drammatico come quello vissuto dall’Austria a cavallo tra le due guerre. Anni entusiasmanti da un punto di vista sportivo, con la criticatissima partita di San Siro contro l’Italia di Pozzo come emblema, e allo stesso tempo tristi per il sempre più imponente e totalitario giogo nazista. Frusca ha la capacità di districarsi con successo nelle pieghe della storia con la “s” maiuscola e di far emergere nella sua storia lo sport, ed il calcio, come elemento sano portatore di valori positivi.

La tanto discussa semifinale tra Italia e Austria ai Mondiali del 1934.

Perché leggere Una casacca di seta blu:

perché il romanzo rende talmente bene che viene voglia di immedesimarsi in Willi Kudlacek e fare domande su domande al compagno di viaggio Guttmann.


Titolo: Una casacca di seta blu. Romanzo di un allenatore illusionista
Autore: Paolo Frusca
Editore: Mondadori
Anno: 2020
Pagine: 204


Per leggere l’intervista all’autore di Una casacca di seta blu clicca qui.

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