Hijab, sport e autodeterminazione

Velo sì, velo no, velo forse

Al centro della narrazione della giornalista di Ultimo Uomo e ideatrice dell’utilissima newsletter dedicata allo sport femminile contemporaneo Zarina c’è l’hijab, il tanto contestato velo che le sportive musulmane dovrebbero indossare sul ring, in campo e in pedana. La scelta che Giorgia Bernardini fa, e difende sin dall’introduzione, è quella di sospendere il proprio giudizio e di mettersi prima di tutto in ascolto di queste donne che incontra, a distanza o – come nel caso di Hasnaa Bouyij – di persona: in tempi di culture wars, avverte anche lei (soprattutto lei, che di per sé è molto lontana ideologicamente dall’Islam e in generale dalla religione) che ci vorrebbe ben poco per schierarsi a favore o contro il velo, e quindi perdere la possibilità di incontrare l’altra, dare spazio ad un fascio di esperienze anche contraddittorie. Veniamo così messi di fronte ad un ampio raggio di scelte personali: c’è chi l’hijab lo indossa, chi decide di non indossarlo, chi rimanda questa scelta ad un futuro più o meno lontano… Il pregio di Velata è quello di farci vedere come l’Islam contemporaneo sia assai più  variegato di quello che di solito i media ci fanno vedere.

Un quadro sempre più complesso

Ci sono poi molti moltissimi altri temi che l’autrice fa interagire con quello cardine della religione: quello sempre bistrattato dell’importanza dei soldi e degli sponsor, fondamentale anche per delle sportive emergenti; quello della nazionalità e dello scandalo di ragazze che vorrebbero anche rappresentare il proprio paese d’adozione, ma non possono a causa di leggi ancora troppo restrittive; la tragedia degli abusi nel mondo sportivo (argomento di cui non si parla, in Italia, nonostante la recente pubblicazione di Impunità di gregge di Daniela Simonetti, citato in Velata); gli interventi spesso catastrofici e rozzi della politica e delle federazioni; la sempre maggiore voglia di autodeterminazione delle sportive circa la scelta di mostrare o al contrario di coprire il proprio corpo, scelta storicamente sempre in mano ai loro dirigenti maschi. Un bel po’ di carne al fuoco, in questo volume pensato prima di tutto per far riflettere: qualsiasi cosa si pensi dell’hijab, una lettura obbligata per iniziare a confrontarsi con questo tema, che diverrà sempre più decisivo anche nell’Italia degli anni Venti di questo Terzo Millennio.

Perché leggere Velata di Giorgia Bernardini:

Per iniziare a capire come dietro la scelta di indossare o non indossare l’hijab ci sia un mondo intero.


Titolo: Velata. Hijab, sport e autodeterminazione
Autore: Giorgia Bernardini
Editore: Capovolte
Anno: 2022
Pagine: 143

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